Non essere migliore a tutti i costi: 3 motivi per non seguire questo slogan alla lettera

L’idea di essere migliore è diventata negli ultimi anni uno slogan motivazionale estremamente diffuso. Frasi come “diventa la migliore versione di te stesso” circolano sui social media, nei discorsi motivazionali e persino in ambito lavorativo. Tuttavia, pur essendo presentata come un’aspirazione positiva e nobile, questa idea può trasformarsi in una trappola psicologica. Il continuo tentativo di essere migliore può, infatti, trasformarsi nel tempo in un obiettivo irraggiungibile e, peggio ancora, in una fonte di sofferenza, ansia e insoddisfazione.
L’equilibrio tra la spinta a migliorarsi e l’accettazione di sé è difficile da mantenere. Da un lato, è naturale voler crescere e svilupparsi; dall’altro, l’idea di dover essere migliore in tutto rischia di alimentare aspettative irrealistiche che possono risultare dannose per il benessere psicologico.
Il rischio di performare in ogni ambito della vita
Quando si persegue l’ideale di essere migliore, spesso si cade nella tentazione di cercare di eccellere in ogni aspetto della propria vita. È come se ogni ambito personale diventasse una competizione, in cui l’obiettivo è quello di potenziare continuamente tutte le proprie abilità, proprio come nei videogiochi in cui il personaggio deve migliorare in forza, velocità, intelligenza e altre caratteristiche. Tuttavia, questa costante ricerca della perfezione in ogni campo — che siano le relazioni personali, la realizzazione professionale, l’aspetto fisico o la vita sociale — può portare a una pressione eccessiva.
La società moderna promuove incessantemente ideali di perfezione attraverso i media e i social network. La spinta a essere sempre al massimo, sia a livello fisico che mentale, rischia di allontanare le persone dai propri desideri. Questa pressione costante a migliorare in ogni ambito della vita può portare a una rigidità inconscia, spingendo le persone a conformarsi a standard esterni, lontani dal loro desiderio inconscio.
Il risultato? Essere migliore in tutto diventa non solo irrealistico, ma anche pericoloso per la salute mentale. Invece di ricercare la realizzazione del proprio vero Sé, si finisce per inseguire modelli sociali, seppur idealmente positivi, allontanandosi sempre di più dalle proprie reali aspirazioni e desideri.
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Gli ideali irrealistici che limitano la libertà individuale
Esaminiamo alcuni esempi concreti di come l’ideale di essere migliore possa limitare la libertà individuale. Prendiamo, ad esempio, l’aspirazione a essere un professionista di successo. La ricerca di un lavoro che permetta una sostenibilità, soggettiva e/o familiare, è sana ma quando questa ambizione sfocia in un inseguimento a un obiettivo ideale suggerito dall’altro sociale rischia di logorare il proprio desiderio. Lo stesso vale per l’ideale di essere un partner o un genitore perfetto: la tendenza a essere sempre i migliori può condurre a una spirale d’insoddisfazione.
Un altro esempio di come essere migliore possa intrappolare in un circolo di frustrazione consiste nell’ideale di essere sempre felici, propositivi e compiacenti per l’altro. Soddisfare l’idea che l’altro ha di noi ricercando la versione migliore di sé può diventare una gabbia esistenziale d’angoscia per i propri desideri.
Questi ideali rappresentano standard che irrigidiscono l’individuo e lo costringono a performare costantemente. Questa rigidità limita la libertà di essere autentici e di agire conformemente i propri desideri. Inseguire questi modelli perfetti, invece di portare a un miglioramento della qualità della vita, rischia di trasformarsi in una sorta di prigione psicologica, in cui la persona si sente costretta a raggiungere traguardi che soddisfano il desiderio dell’altro e non il proprio.
Avete agito conformemente al desiderio che vi abita?
J.Lacan – Il Seminario. Libro VII
Con questa domanda, Lacan si riferisce al concetto di desiderio in un modo specifico, diverso da quello di “capriccio” o di “voglia”,rimandando a un Desiderio maiuscolo che dirige profondamente la vita del soggetto.
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La psicoanalisi e l’importanza di destrutturare il concetto di “essere migliore”
In questo contesto, la psicoanalisi ci offre una chiave di lettura fondamentale per comprendere la sofferenza legata al concetto di essere migliore. Secondo l’approccio psicoanalitico, come spiega Bruno Bonoris, la sofferenza psichica non deriva dalla mancanza di adattamento alla realtà, ma dall’eccesso di adattamento. In altre parole, è il continuo tentativo di conformarsi alle aspettative sociali e di migliorarsi in funzione di queste, che crea disagio.
La possibilità di vivere una vita più soddisfacente non consiste nel tentativo di essere migliore rispetto a standard esterni, ma nel riconoscere i posti e le posizioni in cui ci siamo messi per soddisfare l’altro. La psicoanalisi invita a destrutturare le identificazioni rigide che ci impongono di aderire a determinati ruoli. Solo affrontando le parti più difficili e meno piacevoli di sé è possibile riorientare la propria vita interprentando i propri desideri.
È importante sottolineare che essere migliore non significa negare le proprie vulnerabilità o i propri limiti, ma piuttosto accettare che non esiste una versione “perfetta” di noi stessi. Solo attraversando e affrontando anche le parti più ombrose della propria psiche è possibile svincolarsi dalle aspettative dell’altro rischiare di trovare la propria strada.
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Conclusioni
L’idea di “essere migliore” può diventare una trappola psicologica, se interpretata come un imperativo a performare ed eccellere in ogni ambito della vita. Inseguire modelli di perfezione irraggiungibili allontana l’individuo dalla propria autenticità e può condurre a una sofferenza psicologica che può tradursi in svariati fenomeni come angoscia, ansia, attacchi di panico e somatizzazioni. La psicoanalisi ci insegna che, anziché cercare di migliorarsi costantemente per conformarsi alle aspettative sociali, è fondamentale destrutturare le identificazioni rigide ed anzi interpretare le proprie mancanze, i propri difetti e fallimenti come opportunità per orientare al meglio i propri desideri.
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