5 verità scomode sul fallimento dei propositi: come trasformarli in opportunità

Tra desiderio inconscio e illogica dei buoni propositi

L’inizio di un anno porta spesso con sé la tradizione di fissarsi buoni propositi. Questo periodo è comunemente percepito come il momento ideale per riflettere sulle ambizioni personali e cercare miglioramenti nella vita quotidiana, prefiggendosi nuovi obiettivi che spaziano dalla sfera lavorativa a quella relazionale e fisica, fino a quella morale. Tuttavia, molte persone si ritrovano presto ad abbandonarli, accusando la frustrazione dei relativi fallimenti.
Ma perché i propositi, così nobili e razionali, falliscono così spesso?

È una questione di desiderio inconscio

Per spiegare il fallimento degli obiettivi razionali – cioè quelli consapevoli, intenzionali, consci – può essere prezioso il concetto psicoanalitico di desiderio inconscio.

Innanzitutto, cosa non è.

Il desiderio inconscio non è un semplice capriccio o un obiettivo tangibile. Non corrisponde al talento, a un’inclinazione, e non ha nulla a che vedere con il concetto di motivazione. Non si può raggiungerlo analizzando cosa sia giusto o sbagliato, conveniente o sconveniente.

Il desiderio inconscio è qualcosa che appartiene all’ordine della vocazione esistenziale individuale, una sorta di aspirazione fondamentale che sfiora la dimensione del sogno e della progettazione fantastica della propria vita. Tuttavia, questa dimensione onirica va accompagnata dalla responsabilità concreta di assumersi il compito di realizzarla.

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Il fallimento degli obiettivi come opportunità di desiderio

A differenza della cultura della performance, la psicoanalisi considera il fallimento un’esperienza che può trasformarsi in una possibilità di crescita e cambiamento. Non si tratta di accettare il fallimento attraverso la resilienza o la sopportazione, ma di vederlo come un’occasione per incontrare il proprio desiderio inconscio.

Lacan definisce il fallimento come parte integrante del funzionamento dell’inconscio: un atto mancato che può rivelare le verità più profonde del soggetto.

In termini concreti, i fallimenti degli obiettivi razionali che ci si pone nella vita quotidiana possono rappresentare un risultato soddisfacente per l’inconscio, indicando un desiderio più autentico ancora non esplorato.

Nella società contemporanea, spesso si perseguono obiettivi di performance – logici, positivi e socialmente apprezzabili – senza considerare il desiderio inconscio. Questo evita il confronto con il proprio desiderio, ma si manifesta attraverso fallimenti, inciampi o sintomi psicologici come ansia, angoscia, panico o depressione, segnali che rivelano un allontanamento dalla propria verità interiore.

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Come incontrare il proprio desiderio inconscio?

Un aspetto fondamentale è riconoscere che il desiderio inconscio non può essere deciso razionalmente. È piuttosto il desiderio inconscio a scegliere per l’individuo.

Non esistono manuali o formule universali per scoprire il proprio desiderio inconscio, che non è un elemento statico ma plastico e rinnovabile. Può emergere da incontri significativi con persone, libri, film, viaggi, arte o esperienze profonde.

La società contemporanea tende a saturare l’orizzonte del desiderio con soddisfazioni immediate e superficiali, promuovendo ideali performativi come “mangia, viaggia, divertiti, socializza“. Questa saturazione sopprime la possibilità di incontrare il desiderio inconscio, che richiede invece spazi di limite e mancanza per poter emergere.

Un percorso psicologico può essere uno strumento prezioso per esplorare il proprio discorso interiore e incontrare il desiderio inconscio attraverso l’ascolto e la messa in parola.

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Conclusione

Affrontare il nuovo anno con buoni propositi è naturale, ma interrogarsi sui propri fallimenti può portare a qualcosa di più profondo.
Secondo Lacan, “la sola colpa dell’uomo è abdicare al proprio desiderio”: rinunciare alla verità più profonda di sé.
In un mondo che premia la soddisfazione immediata e la performance, riflettere sui propri fallimenti può diventare un’opportunità per avvicinarsi al proprio desiderio inconscio e vivere una vita più autentica.

Bibliografia di riferimento:

Massimo Recalcati, Elogio del fallimento, 2022
Massimo Recalcati, Ritratti del desiderio, 2020

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