I sogni servono a stare meglio quando si è svegli
I sogni hanno sempre affascinato l’essere umano, attribuendoli a stati di coscienza trascendentali e mistici. Nel 1899, Sigmund Freud con L’interpretazione dei sogni ha teorizzato che i sogni soddisfano desideri inconsci rimossi, inaccessibili alla consapevolezza perché non tollerabili dalla coscienza.
Freud affermava che l’interpretazione dei sogni è la via regia per conoscere l’inconscio nella vita psichica. Da allora, la psicologia ha iniziato ad analizzare le funzioni del sogno.
L’interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita psichica
(Freud, S., Psicologia dei processi onirici in Opere Vol. 3, p.553)
La funzione del sogno secondo la ricerca neuropsicologica
La ricerca neuropsicologica, sostenuta da Hobson, ha tentato di vedere il sogno come una rappresentazione visiva casuale. Più recentemente, Mark Blechner, neuro-psicoanalista, con la teoria del darwinismo onirico ha collegato neuroscienze e psicoanalisi, vedendo nei sogni luoghi creativi per affrontare le questioni diurne.
Nonostante l’epoca iper-razionale, i sogni rimangono sfuggenti ed enigmatici, capaci di alterare l’umore della giornata e spesso accompagnati dalla necessità di condividerli.
Ma perché si sogna e che funzione possono avere i sogni?
Affrontare ansia e angoscia attraverso l’interpretazione dei sogni
Secondo Hartmann, i sogni regolano le emozioni negative integrando ricordi associati a emozioni simili. Vittorio Lingiardi in L’ombelico del sogno afferma che ascoltare la vita onirica ci avvicina a noi stessi e alle molteplicità delle nostre coscienze. I sogni offrono prospettive nuove e talvolta scomode per vedere versioni alternative di sé stessi.
Emozioni ed esperienze, se condivise e ascoltate con uno psicologo, possono essere interpretate per integrare emozioni e rivelare questioni inaccessibili.
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Analizzare i sogni per scoprirsi in rapporto con gli altri
Fosshage suggerisce che i sogni hanno una funzione coesiva rispetto alla propria identità . Il sogno conserva e integra l’identità , ma questa coesione non sempre è orientata al benessere, quanto alla familiarità con ricordi infantili e passati.
Vittorio Lingiardi rifacendosi alla teoria di Fosshage spiega che le immagini nei sogni possono rappresentare conflitti intrapsichici e interpersonali. I sogni quindi mostrando scene di relazioni significative, offrirebbero nuove interpretazioni delle proprie relazioni.
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Come si interpreta un sogno?
Lo psicologo accompagna la rilettura del sogno del soggetto, che è l’unico interprete del proprio inconscio. Fosshage fornisce linee guida per l’interpretazione: il paziente narra il sogno allo psicologo che ascolta attentamente. L’esperienza può essere ampliata interrogando significati associati, elementi e le sensazioni di un determinato momento del sogno.
I sogni racchiudono significati metaforici soggettivi, non archetipici. Ad esempio, il sogno di un cavallo ha significati diversi per chi è nato in campagna rispetto a chi è nato in città . Da una prospettiva lacaniana, i sogni sono rebus linguistici, con immagini decifrabili come parole.
Il sogno può rivelare le dinamiche psichiche del sognatore nella sua interezza. Inoltre, può essere collegato tematicamente alla vita reale. Sempre Lacan vede il sogno come uno strumento di risveglio, vedendolo come la miglior opportunità di uscire dalla routine quotidiana.
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Conclusioni
I sogni hanno plurime funzioni e possono essere interpretati da diverse angolature teoriche. L’attività onirica rimane potente, capace di sconvolgere nonostante l’epoca razionale. Continua a offrire una preziosa opportunità per interrogare nuove verità su di sé. Vittorio Lingiardi riporta che un suo paziente, alla fine del percorso psicologico, ha concluso in definitiva che i sogni servono a stare meglio quando siamo svegli.
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