Spider-Man e Psicoanalisi: limiti, angoscia e inadeguatezza

Spider-Man: Across the Spider-Verse, il sequel di Spider-Man: Un nuovo universo, è un film d’animazione del 2023 che vede proseguire le avventure di Miles Morales, un giovane adolescente morso da un ragno, geneticamente modificato, che gli conferisce super poteri ragneschi con i quali decide di affrontare il crimine di Brooklyn. Particolarità di questa saga, già vista nel primo capitolo, è una narrazione di un uomo ragno molto più giovane, rispetto al solito Peter Parker, che incontra e si confronta con versioni alternative di sé stesso provenienti da altri universi paralleli, accomunate dalla responsabilità di essere divenuti uomini ragno.

La storia offre diversi spunti per una riflessione con una lente psicoanalitica attraverso i concetti di accettazione della castrazione come limite, adolescenza, inadeguatezze a pressione sociale, ansia ed angoscia.

Castrazione come limite: la perdita

Nel film, il protagonista, Miles Morales, per fronteggiare il proprio nemico, incontra migliaia di altri Spider-Man ognuno di questi unico e proveniente da un altro universo parallelo. Questo incontro con altri super colleghi lo rende consapevole che ognuno di questi Spider-Man per assumersi a pieno titolo le proprie responsabilità da supereroe ha dovuto fare i conti con la paura di una perdita, quella di una figura importante nella propria vita. In psicoanalisi la castrazione corrisponde all’intercessione paterna nel rapporto tra figlio e madre, concetto che si traduce concretamente in un limite fondante nello sviluppo di ogni soggetto. Nel caso di Miles, l’incontro con la perdita strutturante corrisponde alla possibilità di separarsi definitivamente da un qualcuno a sé caro. Se per un soggetto comune il concetto di perdita è doloroso, per un super-eroe adolescente è inaccettabile un limite che sembra quasi imposto per da uno standard multiversale a tutti gli Spider-Man.

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Ansia ed angoscia: l’incertezza e la consapevolezza della morte

Un supereroe di solito fatica angosciarsi all’idea della fine e della propria morte, essendo più improbabile grazie ai superpoteri, ma per quella dei propri cari si. La perdita di una figura portante nella propria vita lo confronta con il reale orrore della morte e della separazione.

La perdita delle certezze fino a un certo momento garantite dalle figure adulte è un pedaggio evolutivo obbligatorio, per Miles, e in particolare nell’attualità più contemporanea che tende a promuovere un discorso di sfiducia rispetto al futuro dei giovani, ad esempio nelle prospettive lavorative e climatiche. Questo genera un senso di vuoto, di smarrimento esistenziale e di angoscia di fronte all’impossibilità di controllare gli eventi.

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Adolescenza e pressione sociale: inadeguatezza ed equilibrio tra aspettative esterne ed individuazione

Avendo Miles 16 anni ed essendo nel pieno dell’adolescenza, l’ansia e l’angoscia sono amplificate. Durante questa fase di sviluppo, il soggetto si schianta con la precarietà del proprio futuro e con il dover prendere decisioni importanti per la propria vita consapevole delle aspettative del proprio altro familiare, (genitori e famiglia) ed altro sociale (società, amici, scuola).

Caratteristica strutturale dell’adolescenza è il disorientante senso di solitudine che appesantisce ogni responsabilità. Miles Morales in questo trova una parziale comprensione scoprendo l’esistenza di migliaia di altri Spider-Man alternativi di altri universi, altrettanto in difficoltà con il dover scegliere chi proteggere e chi diventare. La famiglia degli Spider-Man diventa così una nuova coordinata simbolica al quale Miles si aggrappa per allontanarsi dalla propria famiglia e per provare a ridefinire la propria identità.

Questo incontro però diventa presto uno schianto con un futuro grigio che gli viene spoilerato da Miguel O’Hara, uno Spider-Man, al contrario di Miles, adulto, già disilluso e che ha già fatto i conti con le proprie perdite. Ogni soggetto, e ogni Spider-Man è però tenuto a trovare il modo di affrontare la turbolenza dello smarrimento esistenziale da solo, senza lezioni canoniche. Miles nell’universo degli uomini-ragno trova una temporanea famiglia adottiva, la Spider-Society, ma Miguel rappresenterà il nuovo ideale paterno dal quale svicolarsi per affrontare la propria eroica attraversata individuale.

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Conclusioni

In conclusione, Spider-Man: Across the Spider-Verse è un film d’animazione che propone una storia di maturità leggibile attraverso i concetti psicoanalitici di castrazione come limite, adolescenza, inadeguatezza e pressione sociale, ansia ed angoscia, intrecciati alle avventure di Miles Morales. Il film  invita delicatamente adulti e adolescenti a riflettere sugli stati d’animo che accompagnano il percorso di crescita evidenziando l’importanza di affrontare l’ansia e l’angoscia come parte integrante dell’esperienza umana.

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